Ultimo aggiornamento: aggiornato
Vincenzo Agnetti (Milano, 1926 – 1981) è stato uno dei protagonisti più lucidi e concettuali dell’arte italiana del dopoguerra.
Artista, scrittore e teorico, ha elaborato un linguaggio che unisce parola, segno e immagine, mettendo al centro il tema del tempo, della memoria e dell’assenza.
In questa pagina trovi quotazioni aggiornate, criteri di valutazione, informazioni su archiviazione e autenticità, una sezione sulle opere in vendita e una biografia approfondita con riferimenti ad altri artisti concettuali per i tuoi backlink interni.
Quotazioni di Vincenzo Agnetti – Aggiornato
Le quotazioni di Vincenzo Agnetti dipendono da periodo, tipologia dell’opera (testuale, fotografica, concettuale), supporto e documentazione.
Le opere storiche degli anni Sessanta e Settanta, legate alla ricerca concettuale e linguistica, sono le più richieste. Le opere successive, più sperimentali e rare, hanno un mercato selettivo ma in costante crescita.
Metodologia di stima
Le nostre valutazioni si basano su risultati d’asta, vendite private e analisi comparativa su opere analoghe.
Consideriamo periodo, tecnica, provenienza, archiviazione e stato di conservazione, oltre al contesto espositivo e critico.
Indicatori di mercato
- Periodo: opere concettuali 1967–1977 = fascia alta di mercato.
- Supporto: lavori su bachelite, “feltri” e fotografie testuali hanno forte domanda.
- Documentazione: archiviazione presso l’Archivio Vincenzo Agnetti e provenienza certa sono fondamentali.
Tipologia | Periodo | Tecnica | Quotazione indicativa (€) |
---|---|---|---|
Bacheliti testuali | 1967–1977 | Scrittura incisa su bachelite | 10.000 – 80.000+ |
Feltri concettuali | 1969–1975 | Inchiostro su feltro industriale | 5.000 – 25.000 |
Opere fotografiche | 1970–1978 | Fotografia e testo su carta o alluminio | 2.000 – 10.000 |
Opere su carta e multipli | Anni vari | Serigrafie, schizzi e prove d’autore | 1.000 – 4.000 |
I valori sono indicativi e vanno confermati caso per caso. Archiviazione, provenienza e qualità concettuale incidono fortemente sulla stima.
Opere di Vincenzo Agnetti in vendita
Selezioniamo opere autentiche e archiviate di Vincenzo Agnetti, con particolare attenzione ai lavori concettuali e linguistici degli anni Sessanta e Settanta.
Disponibili su richiesta opere in bachelite, feltri e fotografie testuali.
Acquistiamo opere dell’artista con PAGAMENTO IMMEDIATO
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Come effettuiamo la valutazione
- Analisi preliminare: immagini (fronte/retro/firma/dettagli), tecnica, supporto, stato conservativo.
- Confronto di mercato: risultati d’asta e vendite private su opere dello stesso periodo e tipologia.
- Stima e consulenza: determinazione del valore e suggerimenti su archiviazione e canale di vendita più adatto.
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Archivio Vincenzo Agnetti: come funziona
Le opere di Vincenzo Agnetti devono essere autenticate e registrate presso l’Archivio Vincenzo Agnetti di Milano, ente di riferimento per autenticità e catalogazione.
1. Documenti richiesti
- Foto HD: fronte, retro, firma e dettagli.
- Scheda tecnica: titolo, anno, tecnica, misure e iscrizioni.
- Provenienza e fatture di acquisto o galleria di riferimento.
2. Invio e analisi
Il dossier può essere inviato all’Archivio direttamente o tramite la nostra assistenza. La commissione verifica stile, materiali e cronologia.
3. Esito e archiviazione
In caso positivo viene rilasciata la scheda di archiviazione ufficiale, indispensabile per il mercato primario e secondario.
Offriamo supporto completo nella preparazione del materiale e nel contatto con l’Archivio.
Autenticità, provenienza e conservazione
Nel caso di Agnetti è fondamentale la provenienza documentata e la presenza dell’archiviazione ufficiale.
Poiché molti lavori utilizzano materiali industriali (bachelite, feltro, fotografie), lo stato conservativo incide fortemente sul valore: eventuali crepe, alterazioni o macchie devono essere valutate con un esperto.
Biografia
Formazione e primi anni
Nato a Milano nel 1926, Vincenzo Agnetti frequenta l’Accademia di Brera, entrando in contatto con artisti come Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi e Atanasio Soldati.
Dopo un periodo di lavoro all’estero, rientra in Italia nel 1962, legandosi all’ambiente milanese dell’avanguardia e del Gruppo T, dove conosce Piero Manzoni e Enrico Castellani.
Ricerca concettuale e linguistica
Dal 1967 inizia a sviluppare il suo linguaggio concettuale basato sulla riflessione sul linguaggio, la memoria e l’assenza.
Nascono le celebri Bacheliti (scritture incise su pannelli industriali) e i Feltri, opere che uniscono parola e materia in una forma di “pittura mentale”.
Espone con artisti come Dadamaino, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti e Mario Merz, partecipando al dibattito dell’Arte Povera e del Concettuale italiano.
Mostre e riconoscimenti
Partecipa a importanti mostre internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Documenta di Kassel.
Negli anni Settanta lavora sul rapporto tra testo e immagine, sperimentando fotografia, installazione e performance.
Collabora con Galleria Blu e Galleria Schwarz di Milano, centri nevralgici del concettuale europeo.
Maturità e lascito
Muore prematuramente nel 1981. La sua ricerca ha avuto un’influenza profonda sull’arte concettuale italiana, proseguendo idealmente il dialogo aperto da Piero Manzoni e Enrico Castellani.
Oggi è riconosciuto come una figura chiave per la comprensione del linguaggio artistico contemporaneo, con una presenza stabile nelle aste internazionali e nei musei d’arte moderna.
Domande frequenti
Quanto vale un’opera di Vincenzo Agnetti?
Le bacheliti e i feltri storici possono valere tra 10.000 e 80.000 €, le opere fotografiche tra 5.000 e 15.000 €. Ogni opera va valutata singolarmente in base a periodo e documentazione.
È indispensabile l’archiviazione?
Sì, l’archiviazione presso l’Archivio Vincenzo Agnetti è essenziale per autenticità e commerciabilità.
Come ottenere una valutazione gratuita?
Inviaci immagini (fronte/retro/firma) e dati tecnici: riceverai una stima preliminare gratuita e riservata entro 24–48 ore.
I lavori fotografici hanno mercato?
Sì, le opere fotografiche con testo sono molto richieste da collezionisti di arte concettuale e musei.