Ultimo aggiornamento: aggiornato
Michele Cascella (Ortona, 1892 – Milano, 1989) è uno dei pittori italiani più amati del Novecento, celebre per la sua tavolozza luminosa e poetica.
Maestro del colore e della luce, ha rappresentato paesaggi, fiori e vedute italiane con sensibilità lirica e istinto cromatico.
In questa pagina trovi quotazioni aggiornate, criteri di valutazione, indicazioni su archiviazione e autenticità, una sezione sulle opere in vendita e una biografia con riferimenti a colleghi e movimenti artistici per i tuoi backlink interni.
Quotazioni di Michele Cascella – Aggiornato
Le quotazioni delle opere di Michele Cascella variano a seconda del soggetto (fiori, paesaggi, vedute, marine), della tecnica (olio, pastello, acquerello), delle dimensioni e della provenienza.
Le opere più ricercate sono quelle a olio e pastello degli anni ’30–’60, caratterizzate da colori morbidi e composizioni equilibrate.
Metodologia di stima
Le valutazioni si basano su risultati d’asta, vendite private e analisi comparativa con opere analoghe per periodo, soggetto e tecnica. Ogni stima è accompagnata da verifica di archiviazione e stato conservativo.
Indicatori di mercato
- Soggetto: fiori e paesaggi primaverili restano i temi più richiesti.
- Tecnica: oli e pastelli su tela o tavola quotano più di acquerelli e grafiche.
- Documentazione: provenienza chiara e archiviazione ufficiale aumentano il valore di mercato.
Tipologia | Periodo | Tecnica | Quotazione indicativa (€) |
---|---|---|---|
Oli su tela o tavola | 1930–1970 | Olio su tela / tavola | 1.000 – 5.000+ |
Pastelli e acquerelli | 1930–1980 | Pastello / acquerello su carta | 500 – 1.000 |
Disegni e tecniche miste | Anni vari | Matita / tecnica mista su carta | 200 – 500 |
Multipli e litografie | Anni vari | Edizioni firmate / numerate | 100 – 300 |
I valori sono indicativi e possono variare in base a qualità, soggetto, documentazione e stato di conservazione.
Opere di Michele Cascella in vendita
Selezioniamo opere autentiche e archiviate di Michele Cascella, con attenzione a qualità, soggetto e conservazione. Disponibili su richiesta dipinti e pastelli in trattativa riservata.
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Come effettuiamo la valutazione
- Analisi preliminare: immagini (fronte/retro/firma/dettagli), soggetto, tecnica e misure.
- Confronto di mercato: studio dei risultati d’asta e delle vendite private su opere analoghe per tema e periodo.
- Stima e consulenza: determinazione del valore realistico con suggerimenti su archiviazione e canali di vendita.
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Archivio Michele Cascella: come funziona
L’autenticità e l’archiviazione sono aspetti fondamentali per il mercato delle opere di Michele Cascella.
La procedura di archiviazione è gestita dal Comitato Michele Cascella e prevede:
1. Documentazione richiesta
- Foto in alta risoluzione: fronte, retro, firma e dettagli.
- Scheda tecnica: titolo, anno, tecnica, dimensioni, eventuali iscrizioni o etichette.
- Provenienza e pubblicazioni precedenti.
2. Invio e valutazione
Il materiale può essere inviato direttamente al Comitato o tramite galleria autorizzata. Il comitato valuta la coerenza stilistica e tecnica, richiedendo se necessario visione diretta.
3. Esito
In caso positivo viene rilasciata certificazione ufficiale di autenticità. Possiamo assisterti nella preparazione del dossier completo e nel contatto con l’Archivio.
Autenticità, provenienza e conservazione
Per le opere di Cascella sono fondamentali provenienza chiara, archiviazione ufficiale e condizioni conservative ottimali.
Attenzione a ridipinture o alterazioni cromatiche: la luminosità originale e la freschezza del segno sono parte integrante del valore dell’opera.
Biografia di Michele Cascella
Michele Cascella (Ortona, 7 settembre 1892 – Milano, 31 agosto 1989) è stato un pittore italiano noto per la sua visione lirica della realtà, la padronanza del colore e la capacità di evocare la poesia del paesaggio attraverso una tavolozza luminosa e vibrante. Con una carriera che attraversa quasi un secolo, Cascella è considerato uno degli artisti più rappresentativi di una pittura poetica e senza tempo, capace di coniugare tradizione e modernità.
Le origini e la famiglia artistica
Michele nacque in una famiglia di artisti. Suo padre, Basilio Cascella, fu un pittore, incisore e ceramista di grande talento, fondatore della celebre Officina d’Arte di Ortona, un laboratorio che divenne un punto di riferimento per l’arte e l’artigianato abruzzese all’inizio del Novecento. In questo ambiente colto e creativo, Michele apprese i fondamenti del mestiere artistico insieme ai fratelli Tommaso e Gioacchino, entrambi destinati a seguire carriere nel mondo delle arti visive.
Il giovane Michele trascorreva lunghe ore nel laboratorio del padre, tra lastre per incisione, colori e ceramiche, sviluppando una precoce sensibilità per la materia e la luce. Pur non frequentando regolarmente le accademie, ricevette un’educazione artistica completa e libera, basata sull’osservazione diretta della natura e sul disegno dal vero. Fin dagli esordi dimostrò un gusto per la semplificazione e la limpidezza delle forme, lontano da ogni accademismo.
Gli esordi e il clima culturale dei primi anni del Novecento
Cascella esordì giovanissimo, a soli quindici anni, in mostre collettive a Milano e a Roma. L’Italia di quegli anni era attraversata da un fermento artistico straordinario: i pittori del divisionismo, come Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Gaetano Previati, cercavano di unire scienza e spiritualità nella pittura della luce, mentre i futuristi, guidati da Filippo Tommaso Marinetti e Umberto Boccioni, rompevano con ogni forma di tradizione per celebrare la velocità e la modernità.
Michele, pur conoscendo queste correnti, scelse una via autonoma: non aderì ai manifesti d’avanguardia, ma si concentrò su un linguaggio personale, fondato sulla poesia del quotidiano. I suoi primi lavori, spesso eseguiti a pastello o ad acquerello, raffiguravano scorci di campagne abruzzesi, scene rurali e volti semplici. La critica riconobbe in lui una voce sincera, dolce e profondamente italiana.
La Grande Guerra e la maturazione artistica
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Cascella fu arruolato come disegnatore militare. In quegli anni produsse un gran numero di schizzi e tavole che documentavano la vita dei soldati e la desolazione dei paesaggi di guerra. Le esperienze vissute al fronte lasciarono un segno indelebile nella sua sensibilità, ma non spensero il suo amore per la natura. Al contrario, la pittura divenne per lui un modo per ritrovare la serenità e la bellezza perdute.
Dopo il conflitto, Cascella riprese con entusiasmo la propria attività, stabilendosi tra Milano e Ortona. La sua arte, ormai matura, si concentrò sempre più sulla rappresentazione della luce, dei giardini e dei paesaggi italiani. I suoi quadri di questo periodo – campi di papaveri, alberi in fiore, marine e colline toscane – si caratterizzano per una tavolozza calda, vibrante e al tempo stesso equilibrata.
Gli anni della notorietà e la partecipazione alle grandi mostre
Negli anni Venti e Trenta, Michele Cascella raggiunse la piena notorietà. Partecipò a numerose edizioni della Biennale di Venezia, dove espose accanto a maestri come Giorgio Morandi, Filippo de Pisis e Carlo Carrà. La critica lo definì “il poeta del colore”, capace di evocare emozioni profonde con pochi tocchi leggeri di pennello o di pastello.
In questo periodo, Cascella frequentò artisti e intellettuali di grande rilievo, tra cui Ardengo Soffici, Gino Severini e Mario Sironi. Pur confrontandosi con linguaggi diversi, mantenne sempre un profondo rispetto per la figurazione e per la tradizione pittorica italiana. La sua arte restava fedele a una dimensione lirica, lontana dagli eccessi dell’astrattismo e del realismo politico.
Viaggi e successo internazionale
A partire dagli anni Cinquanta, Cascella iniziò a viaggiare frequentemente all’estero. Visitò la Francia, dove studiò da vicino l’opera di Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir e Paul Cézanne, artisti che avevano elevato la pittura en plein air a forma d’arte spirituale. A Parigi trovò ispirazione nella leggerezza dell’impressionismo, pur filtrandola attraverso la propria sensibilità mediterranea.
Negli anni Sessanta trascorse lunghi periodi negli Stati Uniti, dove la sua pittura, colorata e serena, riscosse grande successo. Espose in numerose gallerie a New York, Los Angeles, San Francisco e Miami. Le sue opere divennero simbolo di un’Italia poetica e solare, amata dal pubblico americano. Cascella entrò in contatto con collezionisti, critici e artisti contemporanei come Marc Chagall e Raoul Dufy, che condividevano con lui la gioia del colore e il gusto per la leggerezza narrativa.
Temi, stile e tecnica
Lo stile di Michele Cascella è fondato su una straordinaria sensibilità cromatica. Le sue opere sembrano respirare, animate da una luce che modella dolcemente i contorni. Amava dipingere all’aperto, con una tecnica rapida ma precisa, fatta di tocchi sottili e trasparenti. Prediligeva il pastello, che gli consentiva di ottenere effetti di morbidezza e luminosità impareggiabili, ma utilizzava con maestria anche l’olio e l’acquerello.
I suoi soggetti preferiti erano i paesaggi italiani: colline, fiori, campi di grano, alberi in fiore, borghi abruzzesi, marine e vedute di Portofino. Attraverso questi temi, Cascella esprimeva un sentimento profondo di armonia con la natura, una visione positiva e contemplativa del mondo. Anche quando si cimentava in scene urbane o interni domestici, il suo sguardo restava gentile, mai drammatico.
La sua arte si colloca idealmente tra l’impressionismo e la tradizione lirica italiana. Come Corrado Cagli o Renato Guttuso, appartiene a quella generazione che cercò di mantenere viva la pittura figurativa in un secolo dominato dalle avanguardie. Ma, a differenza di molti suoi contemporanei, Cascella rimase sempre fedele al sentimento, evitando l’ideologia e il formalismo.
Gli ultimi decenni e il riconoscimento critico
Negli ultimi decenni della sua lunga vita, Michele Cascella continuò a dipingere con instancabile energia. Alternò soggiorni a Milano, Roma e Portofino, e trascorse lunghi periodi di lavoro in California, dove trovava luce e colori simili a quelli della sua Italia. Ricevette numerosi premi e onorificenze, e le sue mostre personali continuarono a registrare grande successo di pubblico.
Nel 1972 fu organizzata una grande retrospettiva dedicata alla sua carriera, che sancì definitivamente il suo ruolo nel panorama artistico del Novecento italiano. Anche negli anni Ottanta, ormai anziano, Cascella dipingeva quotidianamente: la pittura per lui non era solo un mestiere, ma un modo di vivere, un dialogo costante con la bellezza.
Morì a Milano il 31 agosto 1989, lasciando una produzione vastissima: migliaia di dipinti, disegni, acquerelli e litografie che oggi si trovano in musei, gallerie e collezioni private di tutto il mondo.
L’eredità artistica e spirituale
L’eredità di Michele Cascella è quella di un artista che ha saputo rappresentare la vita come poesia visiva. La sua opera è un inno alla luce, alla serenità e alla continuità della tradizione pittorica italiana. In un secolo dominato dalle sperimentazioni e dalle rotture, Cascella ha difeso con coerenza la bellezza del figurativo, dimostrando che la modernità può convivere con la grazia e la semplicità.
Ancora oggi, la sua pittura continua a suscitare emozioni per la sua autenticità e per la sua capacità di comunicare pace e stupore. Nei suoi paesaggi e nei suoi fiori, il tempo sembra sospeso: ogni colore, ogni sfumatura diventa una forma di memoria e di poesia senza fine.
Domande frequenti
Quanto vale un’opera di Michele Cascella?
Le tele a olio possono valere da 1.500 a oltre 5.000 €, i pastelli e gli acquerelli tra 500 e 1.000 €. La valutazione dipende da soggetto, qualità e provenienza.
È importante l’archiviazione?
Sì, l’archiviazione presso il Comitato Michele Cascella garantisce autenticità e maggiore valore di mercato.
Come posso richiedere una valutazione?
Inviaci immagini (fronte/retro/firma) e dati tecnici: forniamo una stima preliminare gratuita e riservata entro 24–48 ore.
I pastelli hanno mercato?
Sì, i pastelli su carta di Cascella sono molto ricercati per delicatezza e riconoscibilità stilistica.