Ultimo aggiornamento: aggiornato
Giuseppe Capogrossi (Roma, 1900 – 1972) è uno dei protagonisti assoluti dell’arte italiana del Novecento e tra i pionieri dell’astrazione segnica in Europa.
La sua opera, riconoscibile per il celebre “segno” a forchetta, rappresenta una riflessione rigorosa e poetica sul linguaggio pittorico.
In questa pagina trovi quotazioni aggiornate, criteri di valutazione, informazioni su archiviazione e autenticità, una sezione dedicata alle opere in vendita e una biografia con riferimenti ad altri artisti per possibili collegamenti interni.
Quotazioni di Giuseppe Capogrossi – Aggiornato
Le quotazioni di Giuseppe Capogrossi variano in base al periodo, alla tecnica e alla presenza del suo celebre “segno”.
Le opere degli anni Cinquanta e Sessanta, in cui la sintassi segnica raggiunge piena maturità, sono le più ricercate sul mercato.
Le opere figurative precedenti e i lavori su carta rappresentano fasce di prezzo più accessibili.
Metodologia di stima
Le nostre valutazioni si basano su risultati d’asta, analisi di vendite private e confronto con opere simili per tecnica, periodo e provenienza.
Ogni opera è esaminata in base a qualità, documentazione, stato di conservazione e archiviazione.
Indicatori di mercato
- Periodo: segni degli anni ’50 e ’60 = fascia più alta di mercato.
- Tecnica: oli e tempere su tela hanno valore superiore rispetto a carte e multipli.
- Provenienza e archiviazione: la presenza dell’Archivio Ufficiale è fondamentale per l’autenticità.
Tipologia | Periodo | Tecnica | Quotazione indicativa (€) |
---|---|---|---|
Tele con segni neri su fondo bianco | 1950–1970 | Olio / acrilico su tela | 25.000 – 90.000+ |
Tele di medio formato | 1950–1970 | Olio / tempera su tela | 12.000 – 35.000 |
Opere su carta e bozzetti | Anni vari | Tempera / china / gouache | 1.000 – 6.000 |
Multipli e incisioni firmate | Anni vari | Serigrafia / litografia / incisione | 400 – 1.500 |
I valori sono indicativi e soggetti a variazioni in base a qualità, periodo, stato di conservazione e archiviazione.
Opere di Giuseppe Capogrossi in vendita
Trattiamo opere originali di Giuseppe Capogrossi provenienti da collezioni private e archiviate ufficialmente.
Disponibili su richiesta tele, carte e multipli in trattativa riservata.
Acquistiamo opere dell’artista con PAGAMENTO IMMEDIATO
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Come effettuiamo la valutazione
- Analisi preliminare: foto (fronte/retro/firma), dati tecnici, dimensioni e tecnica.
- Confronto di mercato: risultati d’asta e transazioni recenti su opere analoghe.
- Stima e consulenza: valore realistico e suggerimenti su archiviazione o vendita.
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Archivio Giuseppe Capogrossi: come funziona
Le opere devono essere autenticate e registrate presso la Fondazione Archivio Giuseppe Capogrossi di Roma, l’unico ente riconosciuto per la catalogazione ufficiale.
1. Documentazione richiesta
- Fotografie in alta risoluzione (fronte, retro, firma).
- Scheda tecnica con titolo, anno, tecnica, misure e provenienza.
- Documenti di acquisto o attestazioni di galleria.
2. Invio e verifica
Il materiale può essere inviato tramite il nostro studio o direttamente all’Archivio.
Il comitato verifica la coerenza stilistica, tecnica e cronologica dell’opera.
3. Esito e certificazione
In caso positivo, viene rilasciata la scheda di archiviazione ufficiale, necessaria per ogni futura vendita o esposizione.
Possiamo assisterti nella preparazione del dossier completo e nella procedura di autenticazione.
Autenticità, provenienza e conservazione
L’autenticità è un aspetto cruciale per le opere di Capogrossi: le tele con segni originali, archiviati e pubblicati, hanno la massima commerciabilità.
È fondamentale verificare la provenienza e lo stato conservativo, in particolare per lavori su carta o con pigmenti sensibili alla luce.
Biografia
Formazione e primi anni
Nato a Roma nel 1900, Giuseppe Capogrossi si forma tra la capitale e Parigi, dove entra in contatto con l’ambiente di Georges Braque e Pablo Picasso.
Negli anni Trenta espone con Emanuele Cavalli e Corrado Cagli, partecipando al gruppo dei Tonali, vicino al movimento del Ritorno all’Ordine.
La svolta astratta
Dopo la guerra, abbandona la figurazione per dedicarsi a un linguaggio segnico del tutto personale.
Nasce così il celebre “segno” — una forma ricorrente e modulare — che diventa il suo alfabeto visivo.
Espone con Afro Basaldella, Lucio Fontana, Emilio Vedova e Giulio Turcato, affermandosi come figura centrale dell’astrazione italiana.
Il successo internazionale
Partecipa alla Biennale di Venezia e alla Documenta di Kassel, entrando in dialogo con artisti come Hans Hartung e Mark Rothko.
Nel 1954 espone alla Kootz Gallery di New York, affermandosi anche sul mercato americano.
Lascito
Muore a Roma nel 1972.
Il suo linguaggio rimane una delle sintesi più alte tra razionalità e poesia del Novecento italiano.
Oggi Capogrossi è riconosciuto a livello internazionale, con opere presenti nei principali musei del mondo, dal MoMA di New York alla Tate Modern di Londra.
Domande frequenti
Quanto vale un’opera di Giuseppe Capogrossi?
Le tele con segni degli anni ’50–’60 possono raggiungere tra 25.000 e oltre 90.000 €, mentre le opere su carta si attestano tra 1.000 e 6.000 €. Le grafiche firmate hanno valori inferiori ma crescente interesse.
Serve l’archiviazione ufficiale?
Sì, la registrazione presso l’Archivio Capogrossi è essenziale per garantire autenticità e commerciabilità.
Come ottenere una valutazione?
Puoi inviarci foto (fronte/retro/firma) e dati tecnici dell’opera: riceverai una valutazione gratuita e riservata entro 24–48 ore.
Quali sono le opere più richieste?
Le tele con segni neri su fondo bianco degli anni Cinquanta e Sessanta sono le più ricercate sul mercato internazionale.